ULTIMO GIORNO ALLA GAZZETTA DELLO SPORT PER CARLO GOBBI
 

 
Bologna, 28 giugno 2006
 
A Carlo Gobbi

 
Carissimo Carlo,
 
in questi anni abbiamo tributato i saluti più vari.
 
Abbiamo rinunciato alle possenti manate di persone come Andrea Zorzi, riscoprendolo bravissimo a colpi di penna grafica.
 
Abbiamo salutato altri grandi campioni (Lucchetta, Vullo, Bertoli, i nomi sono una marea…) che smettevano i pantaloni corti.
 
Abbiamo anche detto arrivederci a intere città che lasciavano la pallavolo.
 
Ora siamo nel più nero imbarazzo, perché salutiamo la firma numero uno del volley, che va in pensione, e che ci ha accompagnato in tutta la nostra carriera pallavolistica. Perché Carlo Gobbi è come Omero, e c’era già a scrivere intense cronache quando Achille attaccava dalla seconda linea. L’unico nostro salvagente anti-lacrima è che abbiamo saputo, da ben informati quali siamo, che continueremo a vedere la firma sulla “Rosea”, nella sua forma più estesa (ma ci accontentiamo anche di qualche “c.g.” di tanto in tanto).
 
Dobbiamo concludere con una parola che più di ogni altra rappresenta quello che vogliamo dirti, permettendoci il tu per una volta, e anche una seconda parola, dopo la virgola, che ci permettiamo solo in questa occasione, e mai più... 

GRAZIE, CARLONE 

 
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