Globo Banca Popolare Del Frusinate Sora: La stagione regolare si è chiusa e la Globo BPF Sora ha terminato la sua
corsa con un confortante quinto posto.
Nel campionato della Sir Safety Perugia, promossa in A1 a dispetto di un
pronostico che assegnava la priorità tecnica al Castellana, i volsci si sono battuti con grande ardore, nel rispetto di un copione interpretato con personalità e fantasia sin dall'anno di approdo sul palcoscenico della A2.
Anche stavolta la Globo ci ha messo l'anima, superando ostacoli e difficoltà
contingenti e chiudendo con un piazzamento che acquisisce maggior rilievo se si pensa all'oggettiva qualità del girone unico. Sora quinta, come nell'anno d'esordio, ma stavolta è stato ancor più difficile, e poi il piazzamento è stato colto in rimonta.
Di quanto è accaduto e soprattutto delle previsioni su quanto accadrà dissertiamo con Alberico Vitullo, direttore generale del club ciociaro.
La prima è una domanda diretta. Soddisfatto del quinto posto finale?
«Come potrei non esserlo... Questo era un campionato ad elevatissimo coefficiente di difficoltà e inoltre sul nostro cammino si sono interposti ostacoli imprevedibili ad inizio stagione. Voglio in questa sede ringraziare
Alberto Gatto, il nostro allenatore della prima parte di stagione, perchè
questo brillante risultato è figlio anche del suo impegno e delle sue
innegabili capacità. Non dimentichiamo che durante la sua gestione gli
intoppi sono stati davvero tanti, dalle indisponibilità forzate di Van Djik
per impegni con la sua nazionale, a quella di Gemmi per infortunio, per non
parlare del recupero lento ma costante di Moretti, che nella fase iniziale
inevitabilmente non poteva essere al top. Con Molfetta e Loreto abbiamo
dovuto schierare formazioni assolutamente rimaneggiate, eppure contro i
marchigiani siamo anche riusciti a vincere. Non altrettanto è accaduto
contro i pugliesi, ma lì in corso d'opera ci è venuta a mancare la diagonale
palleggiatore-opposto e aver giocato alla pari i tre parziali è comunque una
nota di merito che va ascritta al carattere della squadra e del suo coach.
Poi con la gestione di Porro i risultati sono stati anche migliori, ma in
questa fase abbiamo avuto la possibilità di allenarci tutti con costanza e
di schierare quasi sempre la migliore formazione. Inizialmente c'è stato
anche il rendimento non brillantissimo di Dedè a frenare la corsa, ma poi
con Bratoev le cose sono migliorate sensibilmente. Credo di poter affermare
senza tema di smentite che anche il lavoro fatto in sede di campagna acquisti, concordato con Alberto, nel massimo rispetto del budget societario, sia stato proficuo ed abbia pagato. E' vero che avevamo la
miglior squadra del Sora di ogni epoca, ma è altrettanto vero che anche le
avversarie si erano attrezzate con impegno e capacità. Il quinto posto ci
soddisfa, ma certo non ci appaga».
E proiettiamoci nella post-season, che per voi comincerà il 22 a Segrate. Un
avversario scomodo, ma non imbattibile, specie partendo da 1-0?
«Il vantaggio di una gara è molto importante e non ti nascondo che il nostro obiettivo sarebbe quello di chiudere il confronto già il 25 aprile a Sora. Perchè questo avvenga è necessario espugnare il campo del Segrate, squadra che ha anche occupato il primo posto in classifica nella fase iniziale del torneo. In regular season la cosa non ci è riuscita, ma la prestazione è
stata comunque positiva e il match è scivolato via su un piano di sostanziale equilibrio. Sarebbe importante chiudere 3-0 anche e soprattutto perchè poi non avremo più a disposizione Valentin Bratoev, che andrà in ritiro con la nazionale bulgara per giocare in maggio le qualificazioni olimpiche».
Una perdita non di poco conto, anche in considerazione delle grandi qualità
di Bratoev nel fondamentale del servizio?
«Sarebbe sciocco sminuire la valenza di questa defezione. Sapevamo che c'era il rischio che in questo momento della stagione Valentin ci potesse essere sottratto dalla sua nazionale, ma abbiamo corso il rischio perchè non
volevamo perdere la possibilità di avvalerci di un giocatore che poi sul campo ha confermato quanto di buono pensavamo di lui. Indubbiamente Bratoev ci mancherà e non solo per il suo apporto al servizio, che è sicuramente il migliore di tutto il nostro roster. Il bulgare ha capacità tecniche che lo proietteranno senz'altro su palcoscenici più importanti di quello di A2 e gli consentiranno di vestire maglie prestigiose».
In attesa della sua crescita anche caratteriale, lo tratterrete per un altro
anno a Sora?
«Di questo non abbiamo ancora parlato. Certamente ci farebbe piacere, ma
adesso dobbiamo concentrarci sui play-off. A Valentin chiediamo quale regalo dell'arrivederci un bel 3-0 ai danni di Segrate. Poi si vedrà...»
Se doveste superare il turno, probabilmente vi toccherà affrontare la corazzata Castellana, indicata unanimemente quale grande favorita del
torneo, ma poi parzialmente delusa dal campionato, che l'ha relegata al
ruolo di reginetta, dietro una Sir Safety scatenata...
«Le strade dei play-off sono lunghe e tortuose, ma ci meraviglieremmo se
Castellana non raggiungesse la semifinale. Nel caso dovessimo essere gli
avversari dei pugliesi, ed io me lo auguro e in tutta sincerità lo credo,
non avremmo molto da perdere. Anzitutto va detto che se a noi mancherà Bratoev anche loro dovranno rinunciare a Milushev, che non è proprio un tipetto qualunque. Che poi possano permettersi come alternativa il signor Cazzaniga, non è colpa nostra... In campionato abbiamo perso entrambe le gare al tie-break, a dimostrazione del fatto che sono sicuramente forti ma non proprio dei marziani. La pressione del match sarà tutta sulle loro spalle e noi speiramo di approfittarne».
Sarà importantissimo l'apporto che potranno fornire Gemmi e Scuderi, i più
diretti interessati alla sostituzione di Bratoev?
«Abbiamo già avuto modo di testare questi due ragazzi che di recente hanno dato risposte molto confortanti. Scuderi è stato bravissimo contro il
Segrate, Gemmi ha fatto vedere cose eccellenti contro Avellino, ma questo
non ci stupisce. Sono giocatori affidabili e di grande temperamento».
E i vostri "titolarissimi"?
«A loro non dobbiamo dir niente. Sono giocatori che hanno classe, esperienza, coraggio e soprattutto sono dei ragazzi di straordinaria
serietà. Stanno lavorando con impegno e professionalità e lo dimostreranno
anche in post-season. C'è chi ha già vinto i play-off di A2, chi c'è andato
molto vicino. Su di loro puntiamo ad occhi chiusi».
Troppo presto per parlare di chi resta e chi va via?
«Sì, troppo presto, anche perchè siamo in una stagione di grandi
stravolgimenti. Non sappiamo ancora come sarà il prossimo campionato, perchè è in atto una riforma che rivoluzionerà gli attuali organici e gli assetti
dei massimi campionati di volley. Noi intanto speriamo di arrivare più lontano possibile nei play-off, poi andremo a lavorare sul progetto di
squadra. La crisi che ha investito l'economia italiana si è ripercossa molto
pesantemente anche sullo sport e la nostra disciplina non ha fatto certo
eccezione. Noi ci auguriamo di chiudere al meglio questa stagione agonistica
e speriamo di essere tutelati da arbitraggi equi. Poi ci sarà tempo e modo
per pensare alla prossima stagione. Il Sora sarà sicuramente protagonista,
in che misura e in quale contesto lo scopriremo nel post-campionato».
Segrate è avvertita, il Sora ha ancora fame di vittorie.
Roberto Mercaldo