Famigliulo Corigliano: Giù il cappello per questa Famigliulo Corigliano tutto-cuore, sfortunatissima ma vincente, capace di strappare applausi a iosa ed espugnare al tiebreak il Pala Evangelisti di Perugia davanti alle telecamere di Sky Sport. Una prestazione corale, quella del team di coach Giuliani, che definire stoica sarebbe davvero riduttivo. Senza i suoi due opposti (
Biribanti è convalescente, Maric s’è bloccato il giorno prima della gara di Perugia), dalle fasi finali del 2° set priva anche di
Toni Kovacevic (distorsione alla caviglia frutto di uno involontario con Raymaekers), il team calabrese ha stretto i denti e, in formazione molto rimaneggiata, è andata a conquistare 2 punti che ancora lo tengono in gioco per il discorso salvezza. Il comunicato emanato in settimana dai giocatori (inerente le condizioni societarie deficitarie) non ha scalfito il gioco e la grinta di questo gruppo; e, ancora, sbaglia chi pensa che tale atto abbia motivato maggiormente Corvetta e compagni, dato che nelle ultime 5 gare la Famigliulo ha raccolto ben 7 punti giocando sempre bene.
Del tutto scontata la lettura del match, sia sotto il profilo agonistico che tattico. Nel 1° set il tecnico dei rossoneri s’inventa
Podrascanin opposto e gioca con Kovacevic-Gallotta in banda. Al centro ci sono Ravellino e Raymaekers. Regia affidata al solito capitan Corvetta, mentre a libero c’è l’ex di turno, nonché perugino doc,
Andrea Giovi. In campo, però, si vede subito che la Famigliulo, pur sulla carta sfavorita dagli infortuni di Maric e Biribanti, è carica a mille. E infatti Gallotta e soci non faticano a portar a casa il primo parziale, costruendo nel secondo un cospicuo vantaggio che lasciava presagire presto lo 0 a 2 in loro favore, grazie al visibile lavoro fatto dallo staff per preparare la partita. Invece, nelle fasi finali del 2° set, Kovacevic si fa male ed esce di scena per tutto il resto della gara. Buon per la Famigliulo che, almeno, l’infortunio al croato capita a 2° set già compromesso per gli umbri, poi costretti a soccombere 21-25 sotto i colpi dell’implacabile Gallotta (che con i 22 punti messi a terra ieri -59% in attacco- realizza il suo personale record in carriera). Nel 3° set Giuliani ripropone il sestetto che aveva concluso il secondo parziale, ossia schiera Lo Re a banda insieme a Gallotta e conferma Podrascanin opposto. Ma una Famigliulo così tanto rimaneggiata, complice anche uno scatto d’orgoglio del Perugia (spronato a gran voce da dietro la panchina direttamente da patron Sciurpa), non può reggere come nei primi due parziali e subisce il ritorno della Rpa che si porta a casa il 3° ed il 4° set per 25-10 e 25-14. Si arriva così sul 2 a 2 nel conto dei set, ma c’è da dire che, se non si fosse fatto male Kovacevic, lo 0 a 3 per la Famigliulo aveva stava assumendo contorni più che realistici. Ad ogni modo, dal 4° set Giuliani prova la carta della disperazione, buttando nella mischia
Goran Maric, che entra in campo con un gamba fasciata e zoppica platealmente. E’ la prima delle due “mosse” tattiche di assestamento azzeccate dal tecnico di San Severino, che poi nel tiebreak darà il là alla vittoria dei suoi spostando Podrascanin in posto 4 e richiamando in panchina il buon
Lo Re (il pugliese, in condizioni non perfette, lotta per due set con sacrificio). Tornando a Maric, la sua prova a Perugia è stata a dir poco emozionante. Negli occhi dei circa 100 tifosi calabresi giunti a Perugia al seguito della Famigliulo -e di quanti erano su Sky a seguire il match- restano impresse le rincorse del serbo a cercare di recuperare palloni vaganti, “trascinandosi” appresso la gamba dolorante che gli impedisce di correre. A questo si aggiungano i 5 palloni messi giù e 1 ace fantastico realizzato nel 5° set: pochi numeri ma conditi da grande professionalità e senso di attaccamento alla maglia, cosa che gli è valsa l’Mvp (strappato al compagno Gallotta, cui idealmente il titolo va almeno a pari merito). Il 12-15 finale del 5° set (conquistato con i denti dal Corigliano, andato al cambio campo sotto 8-6) è la prova evidente della voglia di vincere di questo gruppo, che sta dimostrando di giornata in giornata che la permanenza in Serie A1 la possono compromettere solo gli infortuni e i problemi societari.
Per quel che riguarda i singoli, le note di merito sono da distribuire a tutti:
Ravellino e
Raymaekers sono stati implacabili a muro e in attacco (il belga, ad un certo punto, aveva il 100% in attacco con 9 palloni su 9 messi a terra); Giovi sembrava indemoniato, al punto che nessuna palla (o quasi) è caduta in terra dalle sue parti senza che lui la toccasse;
Corvetta è stato impareggiabile, anche nel mondo di tenere i suoi con la testa alla gara; Podrascanin ha fatto il jolly, dimostrandosi atleta serio e umile; Kovacevic, fino a quando non s’è rotto, ha fatto vedere di che pasta è fatto alternando colpi importanti in attacco e a muro; fanno la loro parte anche
Colaci,
Carletti e Biribanti dalla panchina, con quest'ultimo che dispensa consigli alla stregua di un assistente allenatore.
Cosimo Gallotta, infine, come detto, ha messo giù 22 palloni ed ha trascinato letteralmente il Corigliano alla vittoria. A tal proposito, piace sottolineare come a volte certi giornalisti siano frettolosi e inopportuni nel giudicare: solo 5 giorni fa un cronista trentino, dopo Famigliulo - Itas Diatec, aveva sentenziato che “il problema più grosso del Corigliano era in posto 4, dove Gallota e Kovacevic non riuscivano ad incidere sul match”. All’incauto cronista, al quale Gallotta ha risposto sul campo ieri a Perugia, oggi andrebbero ricordate due cose: primo, i problemi della Famigliulo sono ben altri, quelli di “posto 4” non preoccupano nessuno; secondo, Gallotta lo scorso anno ha giocato a Trento conquistando i playoff, ma forse qualcuno da quelle parti se l’è già dimenticato…
Nella foto (di Oreste TESTA):
"I Mille del Brillia" in trasferta a Perugia
Johnny Fusca
Ufficio Stampa Famigliulo Volley Corigliano
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